Io... Più piccolo!

utente cancellato [reply:LbQBAA]Grazie 1000 bi!
La foto ha molto più che qualche imperfezione, dal momento che è stata scattata di notte in un strada secondaria scarsamente illuminata ed in una situazione totalmente spontanea e caratterizzata da un forte coinvolgimento emozionale da parte dei protagonisti (modello, fotografo e spettatori).
Personalmente, questo scatto rappresenta uno dei migliori momenti della mia ultima spedizione in Iran di settembre, durante la quale ho cercato di incontrare nuovamente una decina di persone che avevo già avuto modo di conoscere durante il precedente viaggio a marzo, per regalare loro una fotografia che li ritraesse.
Il soggetto di questa foto, è un senzatetto il cui unico sostentamento deriva dalla vendita di alcuni libri usati, esposti lungo un marciapiede di una strada secondaria della città di Shiraz.
Lo conoscono tutti nel quartiere per bontà d'animo ed umiltà. Il momento dell'incontro e della consegna è stato unico e la sua reazione, davvero incontenibile.
Per la prima volta nella sua vita quest'uomo stava ricevendo una fotografia di se stesso! Le sue gambe non hanno retto all'emozione, lacrime di felicità si sono sommate all'incontenibile sorriso e la sua mano battuta ritmicamente e con decisione sulla gamba ha trasmesso l'incredulità per quello che stata accadendo.
Come ho avuto poi modo di capire e come dicevo anche a @Massimiliano_Montemagno, l'uomo era stato da poco ricoverato per una malattia ed in ospedale avevano dovuto procedere al taglio dei suoi amati capelli lunghi.
Alla gioia di ricevere una fotografia che lo ritraesse, si andava quindi sommando anche la felicità di poter avere un ricordo della sua tanto amata folta chioma.
Il momento più bello però è arrivato in seguito alle foto di rito: l'anziano senzatetto si congeda per un attimo da me e facendosi largo tra i molti curiosi che nel frattempo avevano affollato il luogo della scena, inizia a consultare qualcuno dei suoi libri.
Pochi attimi dopo fa ritorno con un vecchio libro logoro tra le mani che nel frattempo va sfogliando freneticamente.
A ricerca conclusa, fissandomi coi suoi vispi "occhi da bambino", ancora lucidi per l'emozione e con un sorriso che non potrò mai dimenticare, mi porge il libro evidenziando con il dito indice una frase ben precisa.
Scopro a quel punto che si trattava di un testo religioso scritto contemporaneamente in farsi ed in inglese e che le parole evidenziate erano il ringraziamento di un pastore a Dio.
Saltando qualsiasi barriera linguistica, aveva quindi trovato il modo di ringraziarmi, senza però sapere che il regalo più bello lo avesse fatto lui a me attraverso le sue emozioni e le sue reazioni.
Se dovesse interessarti, puoi trovare sui miei canali social, Instagram in primis (roberto_pazzi_photography e roberto.pazzi), il video di questo incontro realizzato mediante le fotografie scattate dai fotografi che hanno partecipato alla mia spedizione.
Grazie ancora per il tuo commento.
Un saluto! R*

Thot-Nick Grande Roby, le tue foto sono messaggi da leggere.
A volte sono immediati, a volte sono più complessi.
Grande.

utente cancellato [reply:krABAA]Purtroppo solo in apparenza, dal momento che il taglio dei suoi capelli è dovuto ad un ricovero a seguito di una malattia che al tempo di questo scatto stava ancora curando...

bi peccato non sia passata in finale. Da come la vedo io questa foto, per certi particolari forse un poco imperfetta tecnicamente, ha una forza incredibile. Quel "io piu' piccolo" io non lo vedo nella fotografia che l'uomo tiene in mano, ma negli occhi. Una viso che pare avere una storia lunghissima, ma davvero con gli occhi da bambino. Una volta un amico fotografo a cui chiesi consiglio su come deve essere un ritratto mi disse: il ritratto e' un duello tra il soggetto e l'obiettivo. Riesce quando vince il soggetto. E credo che qui la vittoria sia palese ed indiscutibile!

utente cancellato È migliorato invecchiando