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Il sale della terra — Il forum di Fotocontest

Bar fotocontest.it

Il sale della terra

utente cancellato

Ho visto al cinema il film-documentario di Wim Wenders sulla vita e i lavori di Salgado, l'ho trovato bellissimo perché racconta come sia importante mettere in gioco le proprie emozioni prima di fare una fotografia. A chi non ha ancora avuto modo di vederlo lo consiglio, pazienza se per qualche giorno passerà la voglia di fotografare dopo aver visto tanta bellezza.
10 anni fa 

utente cancellato

Concordo, film entusiasmante. Mi ha stupito la parsimonia di Salgado nel fare foto, cosa che tra l'altro condivido pienamente.
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
Concordo, film entusiasmante. Mi ha stupito la parsimonia di Salgado nel fare foto, cosa che tra l'altro condivido pienamente.
Trovo meraviglioso il passaggio sull'orso: "Faccio una foto ad un orso, e quindi? Un orso è un orso, ma non posso raccontare una storia se resta lì."
10 anni fa  

utente cancellato

Pensavo esattamente a quella scena, è chiaro che non ci fosse un contesto adatto, non c'era azione, avrebbe avuto solo una "rappresentazione" dell'orso.
10 anni fa  

utente cancellato

L'elemento che distingue una foto bella da una bella fotografia, il racconto. Hai detto niente. 
p.s. del film non mi è piaciuta solo la vena vagamente retorico/ambientalista. 
10 anni fa  

utente cancellato

Non una "foto" dell'orso. Oggi per lo più abbiamo rappresentazioni, dato che molti hanno la possibilità di farne, senza badare troppo allo scopo, al senso o alla bellezza. Per lo più hanno il fine di rappresentare, se non sostituire la vita sui social network.
10 anni fa  

utente cancellato

P.s. Concordo in generale, ma nel caso specifico lo giustifico, perchè Salgado è vecchio.
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
P.s. Concordo in generale, ma nel caso specifico lo giustifico, perchè Salgado è vecchio.
Io credo che Wim Wenders gli abbia dato troppa carta bianca, io volevo più fotografia e meno riforestazione. E vabè.
10 anni fa  

utente cancellato

Io l'ho visto due volte, la seconda ho accompagnato una mia amica che voleva assolutamente vederlo. Ad un certo punto mi chiede: "Ma perchè fa le foto ai leoni marini?" Per dire che gli umani sono più interessanti, soprattutto dopo le immagini della Serra Pelada. Ma io le ho risposto: "Aspetta e capirai". Dopo aver visto e vissuto tante sofferenze,  credo che un uomo debba pensare che c'è una speranza, dopo tutto, quando si è vicini alla fine. Io non credo affatto nella possibilità di un miglioramento, un'evoluzione del genere umano, basta studiare la storia, l'antropologia per capire che le dinamiche sono sempre le stesse, ma io non sono ancora un vecchio :)
10 anni fa  

utente cancellato

E mi sa nemmeno tu Mirko.
10 anni fa  

utente cancellato

Si ma è il senso di Genesis, la "speranza". ha dedicato un lavoro alla terra proprio per chiudere la sua carriera con un segno + dopo tanti segni -  Comunque, se posso esternare un attimo dal "messaggio all'umanità", a me mi fa impazzire anche dal punto di vista tecnico, vorrei imparare a realizzare quei bianchi e neri, credo siano abbastanza postprodotte quelle foto, alla faccia di chi la demonizza la postproduzione.
10 anni fa  

utente cancellato

Non so quanta post produzione si potesse fare negli anni '70,'80. Quell'effetto è dato dall'uso di macchine a telemetro e da lenti fantasmagoriche, Leika nella maggior parte dei casi.
10 anni fa  

utente cancellato

Per dare lo stesso effetto a foto digitali, seppur scattate con diverse migliaia di euro di attrezzatura, allora lì c'è post produzione e pure parecchia.
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
Non so quanta post produzione si potesse fare negli anni '70,'80. Quell'effetto è dato dall'uso di macchine a telemetro e da lenti fantasmagoriche, Leika nella maggior parte dei casi.
Penso che lui ritoccasse le stampe con pennellate di nero, una postproduzione, diciamo così, manuale :D
10 anni fa  

utente cancellato

Può darsi, alla fine si faceva anche sulle pellicole dei film muti, in quel caso per colorarli, con risultati straordinari. Se la post produzione serve ad aggiungere bellezza, ben venga, sempre. Se invece viene usata male, spesso rende la foto finta o sterile.
10 anni fa  

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
Può darsi, alla fine si faceva anche sulle pellicole dei film muti, in quel caso per colorarli, con risultati straordinari. Se la post produzione serve ad aggiungere bellezza, ben venga, sempre. Se invece viene usata male, spesso rende la foto finta o sterile.
E questo vale sopratutto per la post produzione digitale, visto che i mezzi sono alla portata di tutti adesso.
10 anni fa  

stefano6413

sono appena stato a vedere una mostra di Sebastião Salgado e postproduzione o pennellate sono rimasto incantato, foto stupende
10 anni fa  
NeocampioneChiacchieronePrincipianteGiudice buono

Degomera681

Vabbè, sono andato a vederlo. Nonostante Wim Wenders non sia uno dei miei registi preferiti e a volte mi addormenti prima di finire di scriverne il nome; questo però deriva dalla incauta visione, ormai molti anni fa, di Tokyo Ga, uno dei suoi primi documentari-lungometraggi. 

Ora, devo dire che il sale della terra, cinematograficamente parlando, è uno dei più noiosi documentari mai visti (anche se rispetto al succitato Tokyo Ga sembra Armageddon) ma è anche uno dei più interessanti, curati e ben fatti visivamente. Certamente la mano di Wenders nella scelta dei link, della struttura narrativa circolare e nel montaggio delle parti filmate si vede pesantemente, ma nella scelta delle immagini e nel racconto vero e proprio il film è decisamente diverso dal veleggiare onirico ed impalpabile tipico del regista tedesco, credo piuttosto sia la mano di Salgado figlio ad apparire, che peraltro è citato con pari dignità di director nei credit.

Se così fosse, aspetto con ansia di vedere un lungometraggio di quest'ultimo da solo, magari non documentaristico, perchè una certa mano c'è, non so dire se influenzata dal padre o dalla madre, ma certamente diversa da quella di Wenders.

Per il resto, credo che questo documentario renda effettivamente giustizia al lavoro di Salgado padre, mostrato in maniera sufficientemente coinvolgente; ma ha soprattutto il merito di farlo parlare, di lasciargli esprimere concetti che diventano immediatamente preziosi insegnamenti. E la scuola, si sa, a volte può anche essere noiosa ma serve. Sempre.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruPrecisinoGiudice buono

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
Vabbè, sono andato a vederlo. Nonostante Wim Wenders non sia uno dei miei registi preferiti e a volte mi addormenti prima di finire di scriverne il nome; questo però deriva dalla incauta visione, ormai molti anni fa, di Tokyo Ga, uno dei suoi primi documentari-lungometraggi. 

Ora, devo dire che il sale della terra, cinematograficamente parlando, è uno dei più noiosi documentari mai visti (anche se rispetto al succitato Tokyo Ga sembra Armageddon) ma è anche uno dei più interessanti, curati e ben fatti visivamente. Certamente la mano di Wenders nella scelta dei link, della struttura narrativa circolare e nel montaggio delle parti filmate si vede pesantemente, ma nella scelta delle immagini e nel racconto vero e proprio il film è decisamente diverso dal veleggiare onirico ed impalpabile tipico del regista tedesco, credo piuttosto sia la mano di Salgado figlio ad apparire, che peraltro è citato con pari dignità di director nei credit.

Se così fosse, aspetto con ansia di vedere un lungometraggio di quest'ultimo da solo, magari non documentaristico, perchè una certa mano c'è, non so dire se influenzata dal padre o dalla madre, ma certamente diversa da quella di Wenders.

Per il resto, credo che questo documentario renda effettivamente giustizia al lavoro di Salgado padre, mostrato in maniera sufficientemente coinvolgente; ma ha soprattutto il merito di farlo parlare, di lasciargli esprimere concetti che diventano immediatamente preziosi insegnamenti. E la scuola, si sa, a volte può anche essere noiosa ma serve. Sempre.
Qual'è un film non noioso secondo te? Giusto per regolarmi :).
10 anni fa  

Degomera681

Degomera681 ha scritto:
Vabbè, sono andato a vederlo. Nonostante Wim Wenders non sia uno dei miei registi preferiti e a volte mi addormenti prima di finire di scriverne il nome; questo però deriva dalla incauta visione, ormai molti anni fa, di Tokyo Ga, uno dei suoi primi documentari-lungometraggi. 

Ora, devo dire che il sale della terra, cinematograficamente parlando, è uno dei più noiosi documentari mai visti (anche se rispetto al succitato Tokyo Ga sembra Armageddon) ma è anche uno dei più interessanti, curati e ben fatti visivamente. Certamente la mano di Wenders nella scelta dei link, della struttura narrativa circolare e nel montaggio delle parti filmate si vede pesantemente, ma nella scelta delle immagini e nel racconto vero e proprio il film è decisamente diverso dal veleggiare onirico ed impalpabile tipico del regista tedesco, credo piuttosto sia la mano di Salgado figlio ad apparire, che peraltro è citato con pari dignità di director nei credit.

Se così fosse, aspetto con ansia di vedere un lungometraggio di quest'ultimo da solo, magari non documentaristico, perchè una certa mano c'è, non so dire se influenzata dal padre o dalla madre, ma certamente diversa da quella di Wenders.

Per il resto, credo che questo documentario renda effettivamente giustizia al lavoro di Salgado padre, mostrato in maniera sufficientemente coinvolgente; ma ha soprattutto il merito di farlo parlare, di lasciargli esprimere concetti che diventano immediatamente preziosi insegnamenti. E la scuola, si sa, a volte può anche essere noiosa ma serve. Sempre.
utente cancellato ha scritto:
Qual'è un film non noioso secondo te? Giusto per regolarmi :).
Beh, ce ne sono a decine. Un elenco sarebbe molto lungo, per fortuna sono molti di più quelli gradevoli che quelli noiosi. Ma questo non è un film, è un documentario, il fatto di non avere punti di interesse che movimentino il racconto è una scelta lecita, che Wenders, peraltro, fa spesso nei suoi documentari.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruPrecisinoGiudice buono

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
Vabbè, sono andato a vederlo. Nonostante Wim Wenders non sia uno dei miei registi preferiti e a volte mi addormenti prima di finire di scriverne il nome; questo però deriva dalla incauta visione, ormai molti anni fa, di Tokyo Ga, uno dei suoi primi documentari-lungometraggi. 

Ora, devo dire che il sale della terra, cinematograficamente parlando, è uno dei più noiosi documentari mai visti (anche se rispetto al succitato Tokyo Ga sembra Armageddon) ma è anche uno dei più interessanti, curati e ben fatti visivamente. Certamente la mano di Wenders nella scelta dei link, della struttura narrativa circolare e nel montaggio delle parti filmate si vede pesantemente, ma nella scelta delle immagini e nel racconto vero e proprio il film è decisamente diverso dal veleggiare onirico ed impalpabile tipico del regista tedesco, credo piuttosto sia la mano di Salgado figlio ad apparire, che peraltro è citato con pari dignità di director nei credit.

Se così fosse, aspetto con ansia di vedere un lungometraggio di quest'ultimo da solo, magari non documentaristico, perchè una certa mano c'è, non so dire se influenzata dal padre o dalla madre, ma certamente diversa da quella di Wenders.

Per il resto, credo che questo documentario renda effettivamente giustizia al lavoro di Salgado padre, mostrato in maniera sufficientemente coinvolgente; ma ha soprattutto il merito di farlo parlare, di lasciargli esprimere concetti che diventano immediatamente preziosi insegnamenti. E la scuola, si sa, a volte può anche essere noiosa ma serve. Sempre.
utente cancellato ha scritto:
Qual'è un film non noioso secondo te? Giusto per regolarmi :).
Degomera681 ha scritto:
Beh, ce ne sono a decine. Un elenco sarebbe molto lungo, per fortuna sono molti di più quelli gradevoli che quelli noiosi. Ma questo non è un film, è un documentario, il fatto di non avere punti di interesse che movimentino il racconto è una scelta lecita, che Wenders, peraltro, fa spesso nei suoi documentari.
Tra tutte queste decine potresti nominarmene alcuni, così a caso, se non ti dispiace.
10 anni fa  

Degomera681

Ma parliamo di film o di documentari?

Comunque, film coinvolgente anche se lungo: C'era una volta in America. Film divertente e denso di significato Il dottor Stranamore. Film dalla trama sorprendente I soliti sospetti. Film comico equilibrato, delicato  ed estremamente divertente Giù al Nord.

Ma nessuno di questi è un documentario, quindi, documentario più coinvolgente di questo per un pubblico generico Lisbon Story dello stesso Wenders.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruPrecisinoGiudice buono

utente cancellato

Lisbon Story non è un documentario, Avrebbe dovuto esserlo, ma è finito per diventare un film.
10 anni fa  

utente cancellato

Un po' troppo melenso per i miei gusti, tra l'altro.
10 anni fa  

utente cancellato

Trovo i Soliti sospetti un film sopravvalutato, i personaggi sono poco più che macchiette, la regia confusionaria e trovo insopportabile la figura del cattivo cattivissimo che non puoi capire quanto è cattivo, ma che è intelligentissimo e frega tutti. Non lo trovo affatto onesto da parte di un regista/sceneggiatore.
10 anni fa  

Degomera681

E' vero, ma funziona anche se è una scorciatoia.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruPrecisinoGiudice buono

utente cancellato

Gli altri due sono capolavori indiscussi, nulla da dire, ma "coinvolgente" è un aggettivo che non riferirei mai ad un film che mi è piaciuto, perchè è troppo vago e legato alla sfera delle emozioni, da sempre acerrime nemiche del buon cinema. Tanto per capirci, se dici che Armageddon è coinvolgente, allora dobbiamo un attimo definire secondo quali criteri giudichi coinvolgente un film, non so se mi spiego..
Di  Dottor Stranamore non direi mai che è "denso di significato", magari è intelligente, ironico, offre una lettura stravagante e interessante di un periodo storico, ma non è il primo film che mi venga in mente quando penso ad un film "significativo".
10 anni fa  

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
E' vero, ma funziona anche se è una scorciatoia.
A me non basta che "funzioni", i colpi di scena ruffiani e risolutivi di un film mal fatto, mi provocano solo un qual certo fastidio :D
10 anni fa  

Degomera681

Degomera681 ha scritto:
E' vero, ma funziona anche se è una scorciatoia.
utente cancellato ha scritto:
A me non basta che "funzioni", i colpi di scena ruffiani e risolutivi di un film mal fatto, mi provocano solo un qual certo fastidio :D
Posso essere d'accordo, su questo. ;)

Riguardo ad Armageddon, per me è poco meno che guardabile, non lo giudico coinvolgente ma nemmeno noioso. Il dottor Stranamore è significativo del oeriodo che descrive, certo, in maniera caricaturale, ma qualcuno che la pensava come Jack T Ripper c'era, a quell'epoca. E sicuramente anche oggi, con altri bersagli.
10 anni fa  
FuoriclasseModeratoreGuruPrecisinoGiudice buono

utente cancellato

utente cancellato ha scritto:
Può darsi, alla fine si faceva anche sulle pellicole dei film muti, in quel caso per colorarli, con risultati straordinari. Se la post produzione serve ad aggiungere bellezza, ben venga, sempre. Se invece viene usata male, spesso rende la foto finta o sterile.
utente cancellato ha scritto:
E questo vale sopratutto per la post produzione digitale, visto che i mezzi sono alla portata di tutti adesso.
Il problema è che al momento tutti si sentono un po' fotografi e così, mentre da una parte la possibilità che ci siano bravi fotografi aumenta, dall'altra diminuisce la capacità di riconoscere dei talenti, perchè il gusto si appiattisce su standard medio bassi. Diciamo che è un po' come il libro di Fabio Volo: quando finisci di leggerlo, dicono, hai la sensazione di poter scrivere anche tu un libro. Allo stesso modo, quando vedi pubblicata una foto banale, ma che è accattivante e può piacere un po' a tutti, senza pensarci tanto, allora tu miri a fare lo stesso. Se leggi Proust, ti passa tutta la voglia di scrivere, un po' come, dicevi anche tu, quando vedi le foto di Salgado, ti passa la voglia di fare foto. Ma i termini di paragone devono rimanere quelli, altrimenti il livello si abbassa ed è la fine.
10 anni fa  

utente cancellato

Degomera681 ha scritto:
E' vero, ma funziona anche se è una scorciatoia.
utente cancellato ha scritto:
A me non basta che "funzioni", i colpi di scena ruffiani e risolutivi di un film mal fatto, mi provocano solo un qual certo fastidio :D
Degomera681 ha scritto:
Posso essere d'accordo, su questo. ;)

Riguardo ad Armageddon, per me è poco meno che guardabile, non lo giudico coinvolgente ma nemmeno noioso. Il dottor Stranamore è significativo del oeriodo che descrive, certo, in maniera caricaturale, ma qualcuno che la pensava come Jack T Ripper c'era, a quell'epoca. E sicuramente anche oggi, con altri bersagli.
Per me Andrej Rublev è un film denso di  significati, Strangelove è uno spasso e un piacere per la mente, grottesto in modo arguto. Devo dire che però a me poco importa che sia "vero" quello che accade in un film, sono d'accordo con Welles in questo, la verità è relativa, senza addentrarsi oltre in questioni filosofiche.
Per me l'importante di un film è che sia arte, che mi faccia capire meglio il senso di qualcosa, grazie alla cultura, la sensibilità, l'intelligenza, l'onestà, la profondità e le capacità tecniche di un regista/sceneggiatore/attore, che insieme costruiscano qualcosa di bello. Spero sempre di riuscire a raccogliere quanti più strumenti possibili per poter capire la bellezza, per poterla decifrare e goderne. 
10 anni fa