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Accadde che ....io e lupo Alberto — Il forum di Fotocontest
Decido di condividere qui un altro dei miei racconti pubblicati sul libro "Accadde che ...." raccolta di racconti in chiave autobiografica e assai poco austera di un pluffista doc
Questo ha un valore particolare in quanto collegato al mio nick qui.... io lo avevo già scelto , in relazione al simpatico personaggio dei fumetti , ma dopo questa storia , questo mio nick ha una valenza del tutto diversa!
Concludo l'introduzione avvertendo che pochi mesi fa Alberto se n'è andato , portato via da un cancro allo stomaco , ma già da tempo era stato ucciso dentro dalla stupidità umana!
ACCADDE CHE.....lupo ALBERTO
Accadde che ….. un giorno decisi di andare a fare foto al parco-zoo , che si trova a pochi chilometri da casa mia. Volevo cercare di catturare e trasmettere il senso di costrizione che caratterizza certi animali , chiusi dentro spazi limitati e isolati dal mondo naturale . E ovviamente la mia attenzione venne pressoché monopolizzata dai grossi felini : tigri , leoni , ghepardi , giaguari , puma …. per lo più distesi a sonnecchiare , a volte a zampe all’aria, non curanti della mia presenza e , devo dire , assai poco raffigurativi del senso di costrizione e di prigionia . Raccolsi ben poca documentazione di ciò che cercavo e mentre stavo già pensando di rinunciare all’impresa , passai davanti ad un grande spazio , articolato su due livelli di terreno e la cui recinzione culminava dalla parte alta del terreno in una grande vetrata di osservazione , davanti alla quale l’apposita tabella informava che si era al cospetto della “casa del lupo” . Mi fermai a guardare , ma del suddetto neanche l’ombra ! Percorsi con lo sguardo tutto lo spazio che avevo davanti , ma niente . Dato che , come ho detto , lo spazio riservato era su due livelli di terreno , ho pensato si trovasse dalla parte bassa e quindi , incuriosito , ho fatto il giro della recinzione e sono sceso di sotto . Laggiù c’era un’altra vetrata , più piccola , ma attraverso la quale si poteva vedere abbastanza bene tutto lo spazio di pertinenza , anche della zona sopraelevata . Nulla ! I due livelli del terreno erano comunicanti con una specie di greto sassoso , su un lato del quale era ricavato l’antro che fungeva da tana ed ho pensato che l’animale fosse lì dentro . Pazienza! Me ne stavo andando , quando è passato di lì uno degli addetti del parco , e allora ho chiesto se per caso il lupo non ci fosse proprio , magari temporaneamente spostato o che so …… mi ha guardato come se fossi un marziano , ha guardato dentro lo spazio , e poi di nuovo me , ma stavolta allargando un sorriso comunicativo e sollevando un indice ad indicare : “ …. guardi , è là , sotto quelle felci che sovrastano quel mucchio di terriccio ….è il suo posto preferito ….” , non attese neanche il mio grazie , e riprese ad andare . Volsi la mia attenzione lassù , e finalmente lo vidi , e compresi il perché non lo avevo visto finora! Era accucciato su sé stesso , nella tipica posizione “a ciambella”dei cani , con il muso appoggiato sulle zampe anteriori , perfettamente mimetizzato col terreno intorno . Nulla di lui si muoveva , non un muscolo , sembrava che neanche respirasse ; ma mi teneva gli occhi addosso , senza staccarli mai ; con il mio tele potevo inquadrarlo da vicino , e cominciai a spostarmi lungo la recinzione e lui sempre a seguirmi con lo sguardo , senza sollevare il muso , semplicemente spostandolo di lato in modo impercettibile . Risalii fino alla vetrata in alto e mi accorsi che mi vedeva anche lì ; ecco il perché quella fosse la sua postazione preferita , forse l’unica da dove poteva tenere sotto controllo tutto lo spazio di sua pertinenza ; e compresi che mi aveva inquadrato fin dal mio arrivo lì ; e che quando io allungavo il collo di qua e di là a cercarlo , lui già mi sorvegliava e chissà se avrà riso dentro la sua “luposità” ! Dopo un po’ , vista la sua persistente immobilità , me ne andai e tornai a casa. Scaricando le immagini sul pc mi soffermai sul paio di scatti che gli avevo fatto da lontano e zoomando sul muso , ne ricolsi quello sguardo attento e penetrante e cominciai a sentirmene suggestionato . Nei giorni successivi ogni tanto mi scoprivo ad andare a rivedere quelle immagini e a ripensare a quello sguardo . Finché decisi di tornare là ! Mi diressi subito verso il suo spazio e stavolta lo colsi immediatamente …. era sempre lì , nella stessa posizione , e con lo stesso sguardo fisso . Mi sedetti sulla panca , lì , davanti alla vetrata , e cominciai ad osservarlo e lui dopo un po’ , vedendomi immobile , si disinteressò di me e lasciò andare lo sguardo in un punto nel vuoto , finché socchiuse gli occhi e parve assopirsi . Cominciai a pensare a lui nel suo ambiente , alle piste senza fine , agli ululati notturni , a quel passo cadenzato che avevo visto tante volte nei documentari , alla sua vita nel branco , ai periodi d’amore , alla sua spietatezza di cacciatore , alla sua capacità di isolarsi e vivere in solitudine anche lunghi periodi . E nel pensare cominciai a mormorare una specie di preghiera , rivolta a lui , a chiedergli scusa per averlo portato lì , a fare il fenomeno da baraccone; per averlo sottratto alla sua natura e averlo costretto in quello spazio obbligato ; per quelle giornate lunghe e senza senso , passate su quella collinetta a guardare gli stupidi come me che neanche sapevano distinguerlo , ad aspettare il momento che avrebbero lanciato qualche pezzo di carne là dentro , a desiderare che arrivi presto la notte che finalmente potesse muoversi e magari anche ululare , in una sera di luna , che giungesse la figlia di quel corpo lucente a liberarlo per sempre da lì ……. Lo vidi riaprire gli occhi , sollevare di scatto il muso , guardarmi fiero e mi piacque fingermi di leggere un “grazie” in quegli occhi giallo-ambra che mi fissavano . Sta di fatto che si alzò sulle zampe , si stiracchiò come un cane affettuoso e si portò al centro dello spazio , allo scoperto , e rimase lì , davanti a me , ritto sulle zampe , quasi a mostrarmi che era ancora integro e che se lo avessi portato via di lì , poteva tornare a trottare , a correre, a ruzzolare , ad assaltare , ad accoppiarsi , a uccidere , a vivere ! Stavo cercando dentro di me il coraggio di confessargli che non ero lì per portarlo via con me , quando un frastuono di voci e grida e schiamazzi ruppe il silenzio e dalla stradina di sopra si materializzò un’orrenda frotta di ragazzini urlanti , con scorta disattenta e chiacchierona di tre mamme in mise da défilé più che da parco-zoo . Alberto (come avevo già battezzato il lupo , in onore del simpatico personaggio dei fumetti) alla vista di quell’orda fece un rapido dietro-front e si rintanò nella sua collinetta , assumendo subito la solita immobilità , mentre i barbari erano già lì e io mi trovavo circondato da quei cento (in realtà , sei , ma a me parvero alquanti di più) mocciosi , grassocci , sudati e maleducati , che presero a bussare nella vetrata e ad urlare epiteti e insulti alla volta del lupo , invitandolo ad alzarsi e a mostrarsi “se ne aveva il coraggio” …..e mentre una delle mamme , una deliziosa brunetta con ogni cosa al suo posto , chiamava “William” (giuro!) “non così , che dai fastidio al signore “ e apriva un sorriso intrigante alla volta della mia espressione tra il perplesso e lo schifato , le altre due , totalmente incuranti dello strazio causato dalla loro genìa perfida , non persero neanche un attimo il contatto coi loro discorsi altamente impegnativi ! Mi trovai a desiderare che all’improvviso si scatenasse un cataclisma , che provocasse il crollo delle barriere che costringevano gli animali , e che questi , increduli della improvvisa e senz’altro temporanea libertà , decidessero di fare piazza pulita all’intorno , e si avventassero su tutto ciò che avesse parvenza di umanoide, deliziandosi di quelle carni grassocce e saporite e di quelle altre toniche e scattanti , che tanto ricordavano le amate gazzelle ! E mi piacque pensare , che a quel punto , io , come novello Tarzan , afferrassi una liana e librandomi sopra quell’armageddon , contemplassi dall’alto la salvifica carneficina senza battere ciglio …. anzi no …. corressi la regia all’istante e decisi che , afferrata la liana , sarei invece sceso sulla massa urlante e avrei tratto a me la moretta sinuosa , che mi acchiappava senz’altro , e sollevata da terra , via dalle grinfie letali , la avrei portata lassù , fra i rami e le fronde , che vieni tesoro , che con me sei al sicuro , e non piangere per il tuo William , che era insopportabile e disobbediente , e non ti somigliava neanche , e ne facciamo un altro che sia bello come te e intelligente come me ( e speriamo che non venga il contrario , che siamo fritti !) che però il nome lo scelgo io , che mi fai altri disastri e mi fai pentire di aver ceduto alle tue grazie stimolanti.
Niente di questo accadde ,ma per fortuna la frotta urlante presto si stancò , e portò altrove il suo fracasso , sempre scortata dall’ancheggiare lento delle mamme ; restai lì , salutato con un ultimo sorriso dalla moretta che voltandomi le spalle si era ben accorta di dove andasse a posarsi il mio sguardo contemplativo e volle silenziosamente ringraziarmi dell’apprezzamento percepito dalla sua femminile sensibilità. Tornato il silenzio , ricercai Alberto con lo sguardo , ma lui ormai aveva chiuso gli occhi , quasi ad estraniarsi da quella baraonda , e mi colse la sensazione che ormai avesse capito che non potevo far nulla per lui e che la mia solidarietà morale poteva sbattersela lì ! Un altro fanfarone , come ne passavano a decine e dei quali non sapeva che farsene ! Decisi che aveva ragione , e me ne andai . In cima alla salitella che portava all’uscita mi voltai ed era ancora là , immobile , ma ero sicuro che mi stesse guardando ; mi accertai che non ci fosse nessuno intorno , alzai la mano destra e la agitai in segno di saluto . Mi piacque credere di aver percepito un leggero movimento delle orecchie …..
L'umanità ha dimenticato ormai da troppo tempo cosa c'è da guadagnare assumendosi i rischi di una convivenza da pari con gli altri animali, preferisce ingabbiarli, in alcuni casi per farne mostra, in altri per sfruttare le calorie che possono produrre; ciò rappresenta un buon 50% dei problemi che si è tirata addosso.
Riguardo a te, lupone, mi pare che il tuo istinto sia più da felino che da canide. Fare scempio della prole dei propri simili per aver agio di dare continuità  al proprio patrimonio genetico è più un comportamento da leoni che da lupi...
11 anni fa
utente cancellato
@Aya ....ignoro chi sia Walter Mitty....... @Degomera681 .....se esistesse un tribunale per i crimini contro l'animalità , farebbe chiudere tutti i "giardini zoologici" ! Ho dato spazio ai miei istinti goderecci  , per non appesantire la vicenda ..... ve la appesantisco qui sotto....
Sul lupo Alberto : sono tornato almeno una decina di volte a trovarlo ....le ultime due o tre , non mi facevano pagare neanche più il biglietto .... cominciava a stare male , e vomitava ,  a volte sangue ..... una volta  lo sedarono e lo aprirono ma non c'era nulla da fare ...... e si raddoppiò l'insulto , costringendolo a portare il collare elisabettiano , per impedirgli di mordersi i punti ....il suo sguardo appariva sempre più supplichevole ......gli avevano rubato perfino la fierezza ....stavo delle mezz'ore seduto lì , davanti alla vetrata ....e l'ultima volta non alzò neanche il muso , ma gli occhi mi percepirono ...si richiusero ....e si riaprirono .... mesti ....quasi da cane bastonato ..... e io a dirgli" forza Alberto, sei un lupo , non un cane , mostra i denti , lancia un ululato e scaraventati contro le barriere .....falla finita da lupo!" e mi accorsi che stavo piangendo e insultando e devo aver alzato la voce , perché mi son sentito la mano del ragazzo che porta da mangiare agli animali , stringermi la spalla e portarmi via , a forza .....alla zona ingresso , incontrai il direttore che parlava con la cassiera ..... avemmo perfino un diverbio e mi chiese di non andare più , soprattutto con la macchina fotografica ..... risposi che sarei tornato quando mi pareva , pagando il biglietto e se necessario accompagnato dal mio avvocato! Una messinscena della quale poi mi sono vergognato , ma ero fuori di me ! Ebbero invece perfino la sensibilità di telefonarmi a casa per avvertirmi , tre giorni dopo, che Alberto se n'era andato (mi dissero che era morto due notti fa ma son sicuro che gli hanno fatto l'iniezione) . Ho ringraziato , ho chiuso il telefono e sono andato in giardino .....Â
Ahaha nessuno dei due!
Guardalo, è un film molto carino, e una bella dedica alla fotografia! 😊
11 anni fa
utente cancellato
@lupoalberto, ho letto il tuo racconto, così reale, così triste, che, man mano che leggevo, ciò che descrivevi si materializzava in immagini, immagini cariche di emozioni...Â
Forse un giorno la razza umana si renderà conto che il rispetto per qualsiasi specie vivente è di enorme importanza, ma forse, quando se ne renderà conto sarà oramai troppo tardi...
11 anni fa
utente cancellato
caro Carlo, sfondi una porta aperta. Fosse per me quei parchi zoo li raderei al suolo, sono di una tristezza infinita, non sopporto di vedere gli animali in quello stato nè l'ipocrisia delle persone ignoranti che vanno là coi loro stupidi figli ai quali non hanno insegnato il rispetto nemmeno per gli umani, figuriamoci per le bestie. Molti non hanno capito che in questo pianeta siamo ospiti e non apprezzano ciò che di più bello ci viene offerto, la natura e gli animali. Le stesse persone che uccidono volpi a bastonate o avvelenandole, sparano a specie protette e se ne vantano e altre amenità , pagano poi 10€ di ingresso in questi postacci x vedere specie che spesso hanno maltrattato... e lo dico perchè lo so!!! Ma andatevene sul gran Paradiso a vedere camosci, stambecchi e marmotte, e se proprio volete imbattervi in elefanti, zebre, giraffe, impala e quant'altro, un safari nello tzavo costa come una vacanza in Liguria ed è molto più emozionante credetemi... e comunque vedere gli animali liberi nel loro habitat, non ha prezzo!
11 anni fa
utente cancellato
La tua storia del lupo entra dentro.
La prigionia degli animali, specie certi animali, è una delle tante atrocità umane contro cui lottare.Â
Nella mia città quand'ero piccola c'era un orso, chiuso in una sorta di gabbia scavata nel terreno, al centro di un parco pubblico, che è diventata anche la sua tomba.
Però c'è uno che ce l'ha fatta ribaltando le sorti e vivrà per sempre: il famoso gorilla di Fabrizio De Andrè, che mi piace ricordarti qui
Accadde che ....io e lupo Alberto
utente cancellato
Decido di condividere qui un altro dei miei racconti pubblicati sul libro "Accadde che ...." raccolta di racconti in chiave autobiografica e assai poco austera di un pluffista docQuesto ha un valore particolare in quanto collegato al mio nick qui.... io lo avevo già scelto , in relazione al simpatico personaggio dei fumetti , ma dopo questa storia , questo mio nick ha una valenza del tutto diversa!
Concludo l'introduzione avvertendo che pochi mesi fa Alberto se n'è andato , portato via da un cancro allo stomaco , ma già da tempo era stato ucciso dentro dalla stupidità umana!
ACCADDE CHE.....lupo ALBERTO
Accadde che ….. un giorno decisi di andare a fare foto al parco-zoo , che si trova a pochi chilometri da casa mia. Volevo cercare di catturare e trasmettere il senso di costrizione che caratterizza certi animali , chiusi dentro spazi limitati e isolati dal mondo naturale . E ovviamente la mia attenzione venne pressoché monopolizzata dai grossi felini : tigri , leoni , ghepardi , giaguari , puma …. per lo più distesi a sonnecchiare , a volte a zampe all’aria, non curanti della mia presenza e , devo dire , assai poco raffigurativi del senso di costrizione e di prigionia . Raccolsi ben poca documentazione di ciò che cercavo e mentre stavo già pensando di rinunciare all’impresa , passai davanti ad un grande spazio , articolato su due livelli di terreno e la cui recinzione culminava dalla parte alta del terreno in una grande vetrata di osservazione , davanti alla quale l’apposita tabella informava che si era al cospetto della “casa del lupo” . Mi fermai a guardare , ma del suddetto neanche l’ombra ! Percorsi con lo sguardo tutto lo spazio che avevo davanti , ma niente . Dato che , come ho detto , lo spazio riservato era su due livelli di terreno , ho pensato si trovasse dalla parte bassa e quindi , incuriosito , ho fatto il giro della recinzione e sono sceso di sotto . Laggiù c’era un’altra vetrata , più piccola , ma attraverso la quale si poteva vedere abbastanza bene tutto lo spazio di pertinenza , anche della zona sopraelevata . Nulla ! I due livelli del terreno erano comunicanti con una specie di greto sassoso , su un lato del quale era ricavato l’antro che fungeva da tana ed ho pensato che l’animale fosse lì dentro . Pazienza! Me ne stavo andando , quando è passato di lì uno degli addetti del parco , e allora ho chiesto se per caso il lupo non ci fosse proprio , magari temporaneamente spostato o che so …… mi ha guardato come se fossi un marziano , ha guardato dentro lo spazio , e poi di nuovo me , ma stavolta allargando un sorriso comunicativo e sollevando un indice ad indicare : “ …. guardi , è là , sotto quelle felci che sovrastano quel mucchio di terriccio ….è il suo posto preferito ….” , non attese neanche il mio grazie , e riprese ad andare . Volsi la mia attenzione lassù , e finalmente lo vidi , e compresi il perché non lo avevo visto finora! Era accucciato su sé stesso , nella tipica posizione “a ciambella”dei cani , con il muso appoggiato sulle zampe anteriori , perfettamente mimetizzato col terreno intorno . Nulla di lui si muoveva , non un muscolo , sembrava che neanche respirasse ; ma mi teneva gli occhi addosso , senza staccarli mai ; con il mio tele potevo inquadrarlo da vicino , e cominciai a spostarmi lungo la recinzione e lui sempre a seguirmi con lo sguardo , senza sollevare il muso , semplicemente spostandolo di lato in modo impercettibile . Risalii fino alla vetrata in alto e mi accorsi che mi vedeva anche lì ; ecco il perché quella fosse la sua postazione preferita , forse l’unica da dove poteva tenere sotto controllo tutto lo spazio di sua pertinenza ; e compresi che mi aveva inquadrato fin dal mio arrivo lì ; e che quando io allungavo il collo di qua e di là a cercarlo , lui già mi sorvegliava e chissà se avrà riso dentro la sua “luposità” ! Dopo un po’ , vista la sua persistente immobilità , me ne andai e tornai a casa. Scaricando le immagini sul pc mi soffermai sul paio di scatti che gli avevo fatto da lontano e zoomando sul muso , ne ricolsi quello sguardo attento e penetrante e cominciai a sentirmene suggestionato . Nei giorni successivi ogni tanto mi scoprivo ad andare a rivedere quelle immagini e a ripensare a quello sguardo . Finché decisi di tornare là ! Mi diressi subito verso il suo spazio e stavolta lo colsi immediatamente …. era sempre lì , nella stessa posizione , e con lo stesso sguardo fisso . Mi sedetti sulla panca , lì , davanti alla vetrata , e cominciai ad osservarlo e lui dopo un po’ , vedendomi immobile , si disinteressò di me e lasciò andare lo sguardo in un punto nel vuoto , finché socchiuse gli occhi e parve assopirsi . Cominciai a pensare a lui nel suo ambiente , alle piste senza fine , agli ululati notturni , a quel passo cadenzato che avevo visto tante volte nei documentari , alla sua vita nel branco , ai periodi d’amore , alla sua spietatezza di cacciatore , alla sua capacità di isolarsi e vivere in solitudine anche lunghi periodi . E nel pensare cominciai a mormorare una specie di preghiera , rivolta a lui , a chiedergli scusa per averlo portato lì , a fare il fenomeno da baraccone; per averlo sottratto alla sua natura e averlo costretto in quello spazio obbligato ; per quelle giornate lunghe e senza senso , passate su quella collinetta a guardare gli stupidi come me che neanche sapevano distinguerlo , ad aspettare il momento che avrebbero lanciato qualche pezzo di carne là dentro , a desiderare che arrivi presto la notte che finalmente potesse muoversi e magari anche ululare , in una sera di luna , che giungesse la figlia di quel corpo lucente a liberarlo per sempre da lì ……. Lo vidi riaprire gli occhi , sollevare di scatto il muso , guardarmi fiero e mi piacque fingermi di leggere un “grazie” in quegli occhi giallo-ambra che mi fissavano . Sta di fatto che si alzò sulle zampe , si stiracchiò come un cane affettuoso e si portò al centro dello spazio , allo scoperto , e rimase lì , davanti a me , ritto sulle zampe , quasi a mostrarmi che era ancora integro e che se lo avessi portato via di lì , poteva tornare a trottare , a correre, a ruzzolare , ad assaltare , ad accoppiarsi , a uccidere , a vivere ! Stavo cercando dentro di me il coraggio di confessargli che non ero lì per portarlo via con me , quando un frastuono di voci e grida e schiamazzi ruppe il silenzio e dalla stradina di sopra si materializzò un’orrenda frotta di ragazzini urlanti , con scorta disattenta e chiacchierona di tre mamme in mise da défilé più che da parco-zoo . Alberto (come avevo già battezzato il lupo , in onore del simpatico personaggio dei fumetti) alla vista di quell’orda fece un rapido dietro-front e si rintanò nella sua collinetta , assumendo subito la solita immobilità , mentre i barbari erano già lì e io mi trovavo circondato da quei cento (in realtà , sei , ma a me parvero alquanti di più) mocciosi , grassocci , sudati e maleducati , che presero a bussare nella vetrata e ad urlare epiteti e insulti alla volta del lupo , invitandolo ad alzarsi e a mostrarsi “se ne aveva il coraggio” …..e mentre una delle mamme , una deliziosa brunetta con ogni cosa al suo posto , chiamava “William” (giuro!) “non così , che dai fastidio al signore “ e apriva un sorriso intrigante alla volta della mia espressione tra il perplesso e lo schifato , le altre due , totalmente incuranti dello strazio causato dalla loro genìa perfida , non persero neanche un attimo il contatto coi loro discorsi altamente impegnativi ! Mi trovai a desiderare che all’improvviso si scatenasse un cataclisma , che provocasse il crollo delle barriere che costringevano gli animali , e che questi , increduli della improvvisa e senz’altro temporanea libertà , decidessero di fare piazza pulita all’intorno , e si avventassero su tutto ciò che avesse parvenza di umanoide, deliziandosi di quelle carni grassocce e saporite e di quelle altre toniche e scattanti , che tanto ricordavano le amate gazzelle ! E mi piacque pensare , che a quel punto , io , come novello Tarzan , afferrassi una liana e librandomi sopra quell’armageddon , contemplassi dall’alto la salvifica carneficina senza battere ciglio …. anzi no …. corressi la regia all’istante e decisi che , afferrata la liana , sarei invece sceso sulla massa urlante e avrei tratto a me la moretta sinuosa , che mi acchiappava senz’altro , e sollevata da terra , via dalle grinfie letali , la avrei portata lassù , fra i rami e le fronde , che vieni tesoro , che con me sei al sicuro , e non piangere per il tuo William , che era insopportabile e disobbediente , e non ti somigliava neanche , e ne facciamo un altro che sia bello come te e intelligente come me ( e speriamo che non venga il contrario , che siamo fritti !) che però il nome lo scelgo io , che mi fai altri disastri e mi fai pentire di aver ceduto alle tue grazie stimolanti.
Niente di questo accadde ,ma per fortuna la frotta urlante presto si stancò , e portò altrove il suo fracasso , sempre scortata dall’ancheggiare lento delle mamme ; restai lì , salutato con un ultimo sorriso dalla moretta che voltandomi le spalle si era ben accorta di dove andasse a posarsi il mio sguardo contemplativo e volle silenziosamente ringraziarmi dell’apprezzamento percepito dalla sua femminile sensibilità. Tornato il silenzio , ricercai Alberto con lo sguardo , ma lui ormai aveva chiuso gli occhi , quasi ad estraniarsi da quella baraonda , e mi colse la sensazione che ormai avesse capito che non potevo far nulla per lui e che la mia solidarietà morale poteva sbattersela lì ! Un altro fanfarone , come ne passavano a decine e dei quali non sapeva che farsene ! Decisi che aveva ragione , e me ne andai . In cima alla salitella che portava all’uscita mi voltai ed era ancora là , immobile , ma ero sicuro che mi stesse guardando ; mi accertai che non ci fosse nessuno intorno , alzai la mano destra e la agitai in segno di saluto . Mi piacque credere di aver percepito un leggero movimento delle orecchie …..
Ayahuasca
Lupo Alberto incontra Harry Potter, che si trasforma in Tarzan, che si rende conto di essere Walter Mitty... che dire, potevi riuscirci solo tuDegomera681
L'umanità ha dimenticato ormai da troppo tempo cosa c'è da guadagnare assumendosi i rischi di una convivenza da pari con gli altri animali, preferisce ingabbiarli, in alcuni casi per farne mostra, in altri per sfruttare le calorie che possono produrre; ciò rappresenta un buon 50% dei problemi che si è tirata addosso.Riguardo a te, lupone, mi pare che il tuo istinto sia più da felino che da canide. Fare scempio della prole dei propri simili per aver agio di dare continuità  al proprio patrimonio genetico è più un comportamento da leoni che da lupi...
utente cancellato
@Aya ....ignoro chi sia Walter Mitty.......@Degomera681 .....se esistesse un tribunale per i crimini contro l'animalità , farebbe chiudere tutti i "giardini zoologici" ! Ho dato spazio ai miei istinti goderecci  , per non appesantire la vicenda ..... ve la appesantisco qui sotto....
Sul lupo Alberto : sono tornato almeno una decina di volte a trovarlo ....le ultime due o tre , non mi facevano pagare neanche più il biglietto .... cominciava a stare male , e vomitava ,  a volte sangue ..... una volta  lo sedarono e lo aprirono ma non c'era nulla da fare ...... e si raddoppiò l'insulto , costringendolo a portare il collare elisabettiano , per impedirgli di mordersi i punti ....il suo sguardo appariva sempre più supplichevole ......gli avevano rubato perfino la fierezza ....stavo delle mezz'ore seduto lì , davanti alla vetrata ....e l'ultima volta non alzò neanche il muso , ma gli occhi mi percepirono ...si richiusero ....e si riaprirono .... mesti ....quasi da cane bastonato ..... e io a dirgli" forza Alberto, sei un lupo , non un cane , mostra i denti , lancia un ululato e scaraventati contro le barriere .....falla finita da lupo!" e mi accorsi che stavo piangendo e insultando e devo aver alzato la voce , perché mi son sentito la mano del ragazzo che porta da mangiare agli animali , stringermi la spalla e portarmi via , a forza .....alla zona ingresso , incontrai il direttore che parlava con la cassiera ..... avemmo perfino un diverbio e mi chiese di non andare più , soprattutto con la macchina fotografica ..... risposi che sarei tornato quando mi pareva , pagando il biglietto e se necessario accompagnato dal mio avvocato! Una messinscena della quale poi mi sono vergognato , ma ero fuori di me ! Ebbero invece perfino la sensibilità di telefonarmi a casa per avvertirmi , tre giorni dopo, che Alberto se n'era andato (mi dissero che era morto due notti fa ma son sicuro che gli hanno fatto l'iniezione) . Ho ringraziato , ho chiuso il telefono e sono andato in giardino .....Â
Ayahuasca
Walter Mittyutente cancellato
Ayahuasca
Ahaha nessuno dei due!Guardalo, è un film molto carino, e una bella dedica alla fotografia! 😊
utente cancellato
@lupoalberto, ho letto il tuo racconto, così reale, così triste, che, man mano che leggevo, ciò che descrivevi si materializzava in immagini, immagini cariche di emozioni...ÂForse un giorno la razza umana si renderà conto che il rispetto per qualsiasi specie vivente è di enorme importanza, ma forse, quando se ne renderà conto sarà oramai troppo tardi...
utente cancellato
caro Carlo, sfondi una porta aperta. Fosse per me quei parchi zoo li raderei al suolo, sono di una tristezza infinita, non sopporto di vedere gli animali in quello stato nè l'ipocrisia delle persone ignoranti che vanno là coi loro stupidi figli ai quali non hanno insegnato il rispetto nemmeno per gli umani, figuriamoci per le bestie. Molti non hanno capito che in questo pianeta siamo ospiti e non apprezzano ciò che di più bello ci viene offerto, la natura e gli animali. Le stesse persone che uccidono volpi a bastonate o avvelenandole, sparano a specie protette e se ne vantano e altre amenità , pagano poi 10€ di ingresso in questi postacci x vedere specie che spesso hanno maltrattato... e lo dico perchè lo so!!! Ma andatevene sul gran Paradiso a vedere camosci, stambecchi e marmotte, e se proprio volete imbattervi in elefanti, zebre, giraffe, impala e quant'altro, un safari nello tzavo costa come una vacanza in Liguria ed è molto più emozionante credetemi... e comunque vedere gli animali liberi nel loro habitat, non ha prezzo!utente cancellato
La tua storia del lupo entra dentro.La prigionia degli animali, specie certi animali, è una delle tante atrocità umane contro cui lottare.Â
Nella mia città quand'ero piccola c'era un orso, chiuso in una sorta di gabbia scavata nel terreno, al centro di un parco pubblico, che è diventata anche la sua tomba.
Però c'è uno che ce l'ha fatta ribaltando le sorti e vivrà per sempre: il famoso gorilla di Fabrizio De Andrè, che mi piace ricordarti qui