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Va beh… ora sappiamo che ciò che per me è perturbante non lo è per gli altri e viceversa.Â
..non è quella la questione,ma quella  di rendere perturbati cose che normalmente non lo sono , come la prima classificata, non certo come la terza e tante altre...
Per quattro anni ho vissuto con mia moglie ammalata di cancro e questo per me è diventato familiare, mi ha creato un senso di angoscia, che si è conclusa il venti di luglio con la sua morte.
Da quel momento la confusione, l'incredulità ha preso il sopravvento.
Con la mia foto ho cercato di rappresentare questo percorso. Forse Freud non intendeva questo, ma per me lo è stato e lo è tutt'ora.
il titolo non è una parte marginale di una fotografia, esso ne esplica il contenuto.  se io fotografo una casa in montagna a Cogne in valle d' Aosta e la titolo " casa dei nonni" la fotografia può non avere alcun senso concreto. se la casa in montagna che ho fotografato la titolo (e ovviamente lo è veramente) "Casa Franzoni" diventa un'immagine perturbante per la vicenda drammatica che evoca. l'immagine però è sempre la stessa. due strisce bianche in cielo possono non significare nulla, ma se il titolo è "missili su Gaza"  ecco che l'immagine acquista un valore di reportage.Â
10 anni fa
utente cancellato
Sarà così.Personalmente guardo le foto e raramente ne leggo i titoli...Il messaggio che deve passare, a mio avviso prescinde da un titolo che gli si dà .
10 anni fa
utente cancellato
No, non è una parte marginale, ma qui stiamo parlando di un contest dove la foto deve "parlare". Dove la foto è la parte artistica e creativa.Â
Non è un reportage, dove devo spiegare, alle volte, la mia immagine anche solo per contestualizzarla . Se per chiedermi cosa ci sia di angosciante nella foto devo leggermi il titolo, per me vuol dire che la foto non trasmette quello per cui è stata ideata. In quel caso il valore di perturbante lo sto dando al titolo, non alla foto. Sorry, parere personale.
10 anni fa
utente cancellato
escludi la possibilità che un' immagine perturbante sia nel contempo un'immagine di reportage. in realtà moltissime immagini di reportage sono conturbanti. non sto dicendo che il titolo valga più dell'immagine.
10 anni fa
utente cancellato
No, non lo escludo, al di là del fine per cui è stata fatta una foto, deve essere questa a parlare, poi il titolo la deve completare. Faccio un esempio.. io vedo una gallina tranquilla che razzola in un cortile, per me non è perturbante, poi leggo il titolo. "l'aviaria avanza...". Si l'idea è perturbante, ma la foto deve darmi questa impressione, anche senza leggere il titolo. O almeno per me era l'idea di questo contest.. Altrimenti si poteva prendere una qualsiasi foto, darle un titolo tragico et voilà ..
10 anni fa
utente cancellato
ho detto che ne esplica il contenuto non che si sostituisce all'immagine. esplicare significa rendere esplicito, chiarire , spiegare. il tuo esempio non calza perchè la gallina che razzola tranquilla in un cortile non concorda con  il titolo "l'aviaria che avanza". se però tu avessi immortalato una gallina sofferente  il titolo "l'aviaria che avanza" avrebbe reso esplicita la tua immagine e ne avrebbe dato un senso sociale e maggiore forza. avresti cioè chiarito il senso dell'immagine spiegando, con il titolo appunto, ciò che volevi comunicare.  ovvio che se l'immagine non è perturbante tale rimane, non è che il titolo di per se migliori l'immagine ne si sostituisce ad essa.  Â
il titolo non è una parte marginale di una fotografia, esso ne esplica il contenuto.  se io fotografo una casa in montagna a Cogne in valle d' Aosta e la titolo " casa dei nonni" la fotografia può non avere alcun senso concreto. se la casa in montagna che ho fotografato la titolo (e ovviamente lo è veramente) "Casa Franzoni" diventa un'immagine perturbante per la vicenda drammatica che evoca. l'immagine però è sempre la stessa. due strisce bianche in cielo possono non significare nulla, ma se il titolo è "missili su Gaza"  ecco che l'immagine acquista un valore di reportage.Â
Forse con "casa Franzoni" un po' di turbamento potrei averlo (sottolineo fortemente il forse)ma non la voterei di sicuro, ma con due strisce bianche nel cielo ed un titolo così.... il primo pensiero sarebbe "ma chi vuol pigliare in giro con sta foto?" ci vuol ben altro per fare reportage.. IMHO!!
Ovviamente il riferimento è ai due esempi da te fatti.
10 anni fa
utente cancellato
utente cancellato ha scritto:
ho detto che ne esplica il contenuto non che si sostituisce all'immagine. esplicare significa rendere esplicito, chiarire , spiegare. il tuo esempio non calza perchè la gallina che razzola tranquilla in un cortile non concorda con  il titolo "l'aviaria che avanza". se però tu avessi immortalato una gallina sofferente  il titolo "l'aviaria che avanza" avrebbe reso esplicita la tua immagine e ne avrebbe dato un senso sociale e maggiore forza. avresti cioè chiarito il senso dell'immagine spiegando, con il titolo appunto, ciò che volevi comunicare.  ovvio che se l'immagine non è perturbante tale rimane, non è che il titolo di per se migliori l'immagine ne si sostituisce ad essa.  Â
Scusami ma è esattamente quello che ho detto io. Questo era l'esempio della gallina.. per renderla perturbante avrei dovuto fare un altro tipo di foto. E' quello che dico dall'inizio  "Ci sono foto "normali" dove l'unica cosa di perturbante è il titolo" (cit.) In questo caso il titolo non esplica un bel niente, ma è servito per rendere perturbante qualcosa che non lo è..
Non sono molte, in effetti, le foto che trovo perturbanti nel senso freudiano del termine. La prima si, poi la quarta, la settima col micio, la quattordicesima, la ventunesima e la trentacinquesima, che avrei preferito con il casco non così ordinatamente deposto.
Queste in particolare, poi poche altre, decisamente meno della metà , comunque.
10 anni fa
utente cancellato
Degomera, grazie per aver citato la prima foto...... e grazie a tutti coloro che l'hanno visionata e/o votata.
10 anni fa
utente cancellato
se per quattordicesima intendi la foto della bambola della zia Pina, ti ringrazio... soprattutto a nome della zia Pina
Non sono molte, in effetti, le foto che trovo perturbanti nel senso freudiano del termine. La prima si, poi la quarta, la settima col micio, la quattordicesima, la ventunesima e la trentacinquesima, che avrei preferito con il casco non così ordinatamente deposto.
Queste in particolare, poi poche altre, decisamente meno della metà , comunque.
D'accordo con te.
A me ha colpito moltissimo questa, non passata in finale:
Il soggetto comune, famigliare, fotografato in modo di creare angoscia.
non ci doveva essere la donna per terra dietro.... allora si che la cintura fotografata così poteva far immaginare e creare turbamento...... invece così com'è , è fuori tema
non ci doveva essere la donna per terra dietro.... allora si che la cintura fotografata così poteva far immaginare e creare turbamento...... invece così com'è , è fuori tema
Si, tutta nell'insieme la scena si, solo che la maggior parte dei fatti di cronaca (purtroppo) ci danno una visione diversa della violenza domestica. E il particolare della mano femminile mi ha dato un'impressione di scena costruita.. un po' come vedere l'etichetta dell'adidas sulla bandana di Johnny Depp! E' quel dettaglio, che a mio parere, stonava! L'idea ci stava!
10 anni fa
utente cancellato
kaira ha scritto:
non ci doveva essere la donna per terra dietro.... allora si che la cintura fotografata così poteva far immaginare e creare turbamento...... invece così com'è , è fuori tema
una cintura in mano puo significare tante cose, dall'indossarla a usarla per picchiare un bambino o una donna o un cane o puo significare una prestazione sado-maso, insomma il fatto di aver messo la ragazza nell'angolo secondo me descrive meglio e sicuramente senza ombra di dubbio quale perturbamento voleva rappresentare
Non sono molte, in effetti, le foto che trovo perturbanti nel senso freudiano del termine. La prima si, poi la quarta, la settima col micio, la quattordicesima, la ventunesima e la trentacinquesima, che avrei preferito con il casco non così ordinatamente deposto.
Queste in particolare, poi poche altre, decisamente meno della metà , comunque.
Grazie per aver citato la mia foto. Per quanto riguarda la posizione del casco sono d'accordo, ma non essendo stata scattata appositamente per questo contest non ho potuto fare diversamente. Per quanto riguarda "Il perturbante" posso dire che non è stato un tema facile da interpretare visto l'estrema soggettività di giudizio chiamata in causa. Il rischio di candidare soggetti stereotipati era molto elevato e così è stato per buona parte anche delle finaliste.Â
Il perturbante #354
admin
Rappresenta ciò che, pur essendo familiare e conosciuto, appare in modo da creare in te un senso di angoscia, straniamento o confusione.Foto di copertina mirkomacari.it
Qui il link al contest
utente cancellato
ahhahahahahha irrispettosamente NO COMMENT (per me ovviamente, altrimenti qualcuno si offende)kyra
Va beh… ora sappiamo che ciò che per me è perturbante non lo è per gli altri e viceversa.Âfalco
utente cancellato
Sicuramente la mia foto era banale, ma cosa per voi è perturbante? Ci sono foto "normali" dove l'unica cosa di perturbante è il titolo. Se togli quello, la foto lo è? Ci sono altre foto che creano sgomento, rabbia, pena, commiserazione, ma perché il soggetto lo è di per se, in qualsiasi situazione lo vedi. Non esiste una situazione familiare in cui non lo è.. Boh sarò strana io e probabilmente per me il concetto di perturbante è tutt'altro. Comunque quelle che ho votato io sono in ottimi posti, ergo qualcun altro ha il mio stesso concetto di perturbanteutente cancellato
Per quattro anni ho vissuto con mia moglie ammalata di cancro e questo per me è diventato familiare, mi ha creato un senso di angoscia, che si è conclusa il venti di luglio con la sua morte.Da quel momento la confusione, l'incredulità ha preso il sopravvento.
Con la mia foto ho cercato di rappresentare questo percorso. Forse Freud non intendeva questo, ma per me lo è stato e lo è tutt'ora.
utente cancellato
Andy mi spiace molto per la tua perdita. Non ci sono parole...Mi ricordo di aver votato la tua foto, era nel mio stesso gruppo, è molto bella.
Io parlavo in generale dell'oggetto del contest. Come hai detto ognuno viene da un percorso di vita diverso, probabilmente dietro ogni foto, per l'autore, c'è una storia. Ma al di là dell'esperienza personale, oggettivamente per chi la vede da uno schermo asettico, è angosciante a prescindere, non perché da situazione familiare è stata trasformata in perturbante per questa occasione. Ma come detto, questo è un parere personale..
utente cancellato
il titolo non è una parte marginale di una fotografia, esso ne esplica il contenuto.  se io fotografo una casa in montagna a Cogne in valle d' Aosta e la titolo " casa dei nonni" la fotografia può non avere alcun senso concreto. se la casa in montagna che ho fotografato la titolo (e ovviamente lo è veramente) "Casa Franzoni" diventa un'immagine perturbante per la vicenda drammatica che evoca. l'immagine però è sempre la stessa. due strisce bianche in cielo possono non significare nulla, ma se il titolo è "missili su Gaza"  ecco che l'immagine acquista un valore di reportage.Âutente cancellato
Sarà così.Personalmente guardo le foto e raramente ne leggo i titoli...Il messaggio che deve passare, a mio avviso prescinde da un titolo che gli si dà .utente cancellato
No, non è una parte marginale, ma qui stiamo parlando di un contest dove la foto deve "parlare". Dove la foto è la parte artistica e creativa.ÂNon è un reportage, dove devo spiegare, alle volte, la mia immagine anche solo per contestualizzarla . Se per chiedermi cosa ci sia di angosciante nella foto devo leggermi il titolo, per me vuol dire che la foto non trasmette quello per cui è stata ideata. In quel caso il valore di perturbante lo sto dando al titolo, non alla foto. Sorry, parere personale.
utente cancellato
escludi la possibilità che un' immagine perturbante sia nel contempo un'immagine di reportage. in realtà moltissime immagini di reportage sono conturbanti. non sto dicendo che il titolo valga più dell'immagine.utente cancellato
No, non lo escludo, al di là del fine per cui è stata fatta una foto, deve essere questa a parlare, poi il titolo la deve completare. Faccio un esempio.. io vedo una gallina tranquilla che razzola in un cortile, per me non è perturbante, poi leggo il titolo. "l'aviaria avanza...". Si l'idea è perturbante, ma la foto deve darmi questa impressione, anche senza leggere il titolo. O almeno per me era l'idea di questo contest.. Altrimenti si poteva prendere una qualsiasi foto, darle un titolo tragico et voilà ..utente cancellato
ho detto che ne esplica il contenuto non che si sostituisce all'immagine. esplicare significa rendere esplicito, chiarire , spiegare. il tuo esempio non calza perchè la gallina che razzola tranquilla in un cortile non concorda con  il titolo "l'aviaria che avanza". se però tu avessi immortalato una gallina sofferente  il titolo "l'aviaria che avanza" avrebbe reso esplicita la tua immagine e ne avrebbe dato un senso sociale e maggiore forza. avresti cioè chiarito il senso dell'immagine spiegando, con il titolo appunto, ciò che volevi comunicare.  ovvio che se l'immagine non è perturbante tale rimane, non è che il titolo di per se migliori l'immagine ne si sostituisce ad essa.  Âbluvelvet
Ovviamente il riferimento è ai due esempi da te fatti.
utente cancellato
Tutto IMHO, naturalmente, non sto cercando di convincere nessuno. Ho solo voluto spiegare perché per me alcune posizioni in classifica erano inspiegabili e perchè non le ho votate, mentre sono state lasciate fuori delle foto che per me magari erano più a tema.. La chiudo qui. mi sembra di essere stata abbastanza chiara.
Degomera681
Non sono molte, in effetti, le foto che trovo perturbanti nel senso freudiano del termine. La prima si, poi la quarta, la settima col micio, la quattordicesima, la ventunesima e la trentacinquesima, che avrei preferito con il casco non così ordinatamente deposto.Queste in particolare, poi poche altre, decisamente meno della metà , comunque.
utente cancellato
Degomera, grazie per aver citato la prima foto...... e grazie a tutti coloro che l'hanno visionata e/o votata.utente cancellato
se per quattordicesima intendi la foto della bambola della zia Pina, ti ringrazio... soprattutto a nome della zia PinaDegomera681
Si, quella. L'unica quattordicesima rimasta.utente cancellato
Queste in particolare, poi poche altre, decisamente meno della metà , comunque.
A me ha colpito moltissimo questa, non passata in finale:
Il soggetto comune, famigliare, fotografato in modo di creare angoscia.
falco
..questo doveva essere , e non una donna frustata...per forza è angosciante..utente cancellato
Io la donna frustrata l'avevo addirittura segnato fuori tema... In quanto mi auguro non sia un'immagine familiare a nessuno.SoundOfDreams
Quella della donna frustata per me era in tema, in questo caso la cintura è un oggetto familiare che in quel contesto crea angoscia...kaira
non ci doveva essere la donna per terra dietro.... allora si che la cintura fotografata così poteva far immaginare e creare turbamento...... invece così com'è , è fuori temafalco
kyra
Io dico che cintura non doveva essere tenuta in mano da una ragazza.ÂDonyB
kyra
Si, tutta nell'insieme la scena si, solo che la maggior parte dei fatti di cronaca (purtroppo) ci danno una visione diversa della violenza domestica. E il particolare della mano femminile mi ha dato un'impressione di scena costruita.. un po' come vedere l'etichetta dell'adidas sulla bandana di Johnny Depp! E' quel dettaglio, che a mio parere, stonava! L'idea ci stava!utente cancellato
rans78
una cintura in mano puo significare tante cose, dall'indossarla a usarla per picchiare un bambino o una donna o un cane o puo significare una prestazione sado-maso, insomma il fatto di aver messo la ragazza nell'angolo secondo me descrive meglio e sicuramente senza ombra di dubbio quale perturbamento voleva rappresentareLivius
Queste in particolare, poi poche altre, decisamente meno della metà , comunque.